Crisi energetica e caro bollette: come cambiare fornitore senza farti fregare

cambiare fornitore

Cambiare fornitore di energia elettrica può essere un modo per risparmiare sulla bolletta e scegliere un servizio più adeguato alle proprie esigenze. Tuttavia, prima di procedere con il cambio è importante considerare alcuni fattori per evitare spiacevoli sorprese.

Nell’ultimo anno, con l’aumento esponenziale dei prezzi, sempre più consumatori hanno deciso di guardarsi intorno per cogliere qualche opportunità di risparmio.

Molto spesso questa esigenza non nasce dal fatto di aver riscontrato degli aumenti nella propria bolletta, ma magari per puro “terrorismo psicologico” che notiziari e media ci inducono nel paventare aumenti di prezzo.

Proprio per questo abbiamo voluto realizzare questo articolo-guida per capire cosa attenzionare dettagliatamente quando si decide di voler cambiare fornitore.

Ciò di cui parleremo qui non ha validità solamente in un periodo di crisi o di caro bollette, ma sono delle regole che, a nostro avviso, bisogna farne tesoro per evitare di cambiare fornitore e peggiorare la propria situazione.

“Esco e vado con il primo che incontro” (cit.)

Celebre è lo spot della Fiat Punto dei primi anni 2000 dove, a seguito di una litigata tra due fidanzati, lei infuriata riattacca il telefono esclamando “esco e vado con il primo che incontro” e puntualmente fuori dalla porta si fa trovare il vicino, il quale aveva ascoltato tutta la conversazione, con un sorriso esordisce con “Buonaseraaa

La pubblicità continuava con “cogli l’attimo”.

Ecco, questo è ciò che NON bisogna fare nel mercato delle offerte di energia elettrica e gas.

Lasciare il proprio fornitore, così alla cieca, “e andare con il primo che si incontra” giusto per cogliere l’attimo, può essere davvero pericoloso.

La scelta non deve basarsi esclusivamente sulle possibilità di risparmio, ma è bene anche informarsi sulla qualità del servizio e la reputazione dell’azienda per evitare disservizi durante il periodo di fornitura. Inoltre è opportuno leggere attentamente i termini e le condizioni del contratto per evitare eventuali clausole vessatorie e/o costi extra. 

Ma quindi da dove partire?

La prima cosa da fare prima di cambiare fornitore è quella di comprendere bene la propria offerta attiva.

Cambiare fornitore solamente perchè è arrivata una “bolletta alta” è controproducente, in quanto ciò può accadere in qualsiasi altro momento con un altro fornitore. Tra ricalcoli, conguaglio e malfunzionamento del contatore la possibilità di ricevere una bolletta apparentemente anomala è dietro l’angolo, figuriamoci in questo periodo di caro energia. 

Bisogna comprendere  le motivazioni di quella bolletta che, magari, può contenere anche degli errori, in alternativa si rischia di cambiare e peggiorare solamente la situazione, non comprendendo l’errore.

Non bisogna basarsi neppure nel “dividere il totale della bolletta per il consumo”, in questo modo si avrà un valore medio che sarà molto lontano dal prezzo che si potrà leggere nelle varie offerte commerciali.

Bisogna munirsi di pazienza e buona volontà e prendere una bolletta di dettaglio, non di sintesi, in modo da poter comprendere:

  • il costo della materia prima di ogni singolo chilowattora o metro cubo;
  • i costi fissi dell’offerta attiva;

Solamente così si potrà confrontare con tutta trasparenza e consapevolezza il contratto attivo con altri e valutare la convenienza o meno.

L’offerta imperdibile

Una volta avuta ben chiara l’idea di “dove si è” è il momento di poter prendere in considerazione altre offerte e, appunto, valutare con criterio.

Anche in questa fase bisogna assicurarsi che i dati messi a confronto siano “mele e mele” e non “pere e mele”, quindi occhi aperti a qualsiasi:

In merito al primo punto l’errore che spesso si commette è quello di confrontare un’offerta a prezzo fisso con una variabile o viceversa.

Un’offerta a prezzo fisso vedrà indicata una dicitura del tipo “prezzo fisso e variabile per x mesi”, mentre un’offerta a prezzo variabile “prezzo variabile definito con periodicità mensile pari a formula x=PUN+y”.

Una cosa da attenzionare in merito è il prezzo variabile venduto per fisso. Difatti le offerte a prezzo variabile devono contenere il valore medio del PUN (Prezzo Unico Nazionale) degli ultimi mesi. 

Molto spesso questo valore viene venduto, dalle varie figure commerciali, come prezzo fisso; poi puntualmente arriva la prima bolletta e si scopre l’inghippo, ma è ormai troppo tardi…

Quindi offerta economica alla mano e leggere tutto, dall’inizio alla fine, quali sono i costi dell’offerta.

Costi nascosti e servizi aggiuntivi

Un altro aspetto che non bisogna tralasciare sono eventuali costi nascosti e servizi aggiunti.

Cosa intendiamo?

Hai presente quelle righe in super minuscolo dove si fa difficoltà a leggere anche con la lente di ingrandimento?

Ecco, proprio lì si nascondono costi extra, in aggiunta al prezzo del chilowattora o del metro cubo messo ben in vista, i quali faranno, inevitabilmente, lievitare le tue bollette, i quali vanificano il risparmio prospettato.

Cosa diversa sono i servizi aggiunti, che possono essere di due modalità:

  • servizi in abbonamento correlati al contratto di fornitura (es. manutenzione caldaia, assicurazione, sim, ecc…
  • servizi gratuiti che una volta recesso dal contratto verranno addebitati.

Nel primo caso bisogna assicurarsi del loro valore e di cosa comprendono, ma soprattutto se camminano parallelamente al contratto di fornitura, ovvero che se una volta effettuato il recesso dal contratto, anch’essi cessano o bisogna effettuare una specifica richiesta.

Nel secondo caso, invece, bisogna assicurarsi quale siano le condizioni del servizio/prodotto omaggiato e di cosa succede una volta che il contratto di fornitura non sarà più attivo.

In questi casi tali opzioni possono essere allettanti in fase di sottoscrizione di contratto, ma rivelarsi una vera palla al piede durante o post fornitura.

Bonus

Discorso analogo per i bonus concessi in fase di fornitura.

E’ risaputo come le penali per recesso anticipato sono vietate nel settore, tuttavia quello che non è vietato è riconoscere anticipatamente dei bonus ai clienti.

Molti contratti nel mercato prevedono il riconoscimento di un bonus, sotto forma di sconto sulla prima bolletta o suddiviso in più mensilità, al momento dell’attivazione del contratto, ma lo stesso effettivamente è legato alla durata del contratto.

Per capirci meglio: questa clausola prevede, per esempio, che nei 12 mesi di fornitura il cliente maturerà 120€ di bonus, ma lo stesso viene anticipato mensilmente in bolletta, quindi 10€ al mese. 

In questo caso qualora il cliente decidesse di cambiare fornitore prima dei 12 mesi, avverrà lo storno dei bonus già riconosciuti e non ancora maturati.

Questo meccanismo, spesso chiamato “bonus fedeltà”, punta a fidelizzare il cliente nel tempo e ad evitare il turismo energetico, ovvero cambiare continuamente fornitore.

In conclusione

Quindi riepilogando: il cambio fornitore non è una scelta da prendere sottogamba e in modo superficiale. Fare un’errata valutazione può incidere in modo negativo nell’economia familiare, in particolar modo con consumi sostenuti.

Non fidarsi mai, solamente, di quello che il venditore di turno comunica in modo verbale ma cercare sempre un riscontro scritto sul contratto che si sta andando a firmare. Assicurandosi che il confronto con la propria offerta sia fatto “ad armi pari”, ovvero confrontando le corrette voci di spesa.

Infine non prendere la decisione di cambiare fornitore a seguito di una bolletta “pazza”, ma comprenderla e verificare il motivo di tale importo, solamente così si potrà fare una comparazione ponderata e non farsi prendere dalla rabbia e dall’esasperazione “andando con il primo che si incontra”.

L’energia ricaricabile di Revoluce

In Revoluce fin dall’inizio abbiamo puntato alla semplicità e alla trasparenza!

Non per questo la nostra offerta è chiara, semplice e trasparente; il totale da pagare sarà sempre dato da prezzo x consumo.

La formula tutto incluso, e l’assenza di qualsiasi clausola nei nostri contratti che possa danneggiare i consumatori, garantisce consapevolezza ai nostri clienti.

Non per questo abbiamo ottenuto la certificazione ZeroTruffe de “Il Salvagente”, che ci assicura:

  • Un kit contrattuale verificato da uno studio legale specializzato su contratti e privacy per i consumatori e che rispetta tutta la normativa definita dalle autorità del settore. Un contratto che ti tutela e che non contiene asterischi o voci scritte in piccolo.
  • Recensioni lasciate da persone reali che hanno fatto affermazioni veritiere sul servizio ricevuto e che possono garantire il fatto che ciò che promettiamo viene mantenuto ed è la semplice verità.
  • Un livello di soddisfazione del cliente “Eccellente” (il massimo possibile) con valori impensabili nel settore energetico, che è infatti ultimo in tutte le classifiche di Customer Experience.

Inoltre in Revoluce per contrastare i forti aumenti già da tempo abbiamo introdotto le ricariche 3-6-12!

In pratica avrai modo di assicurarti il massimo del risparmio, acquistando in anticipo pacchetti di kWh venduti a prezzo scontato.

In base ai tuoi dati di consumo storico il nostro sistema calcola 3 taglie, pari a 3, 6 o 12 mesi di spesa energia: ricaricando in anticipo 3 mesi si ottiene subito il 15% di bonus extra, per 6 mesi il 20% e per 12 mesi ben il 30%.

Sei pronto a gestire i tuoi consumi con l’energia ricaricabile di Revoluce e avere la trasparenza e la consapevolezza che hai sempre desiderato?

Hai curiosità o domande?

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