Decreto Anti Rincari: Giuseppe Dell’Acqua Brunone spiega le nuove misure previste dal Governo

Facciamo il punto della situazione in merito alle nuove misure messe in campo dal Decreto Anti Rincari, in una nuova video intervista del CEO & Founder di Revoluce alla redazione di City Economy

“Provvedimento che va in una direzione di medio-lungo termine, anche se non è qualcosa di definitivo, di completo. Interventi importanti per consumatori privati e imprese, ma si può fare ancora di più.”

E’ questo il pensiero di Giuseppe Dell’Acqua Brunone, CEO & Founder di Revoluce, tornato ai microfoni della redazione di Canale21 per parlare delle misure messe in campo dal recente decreto Anti Rincari.

In questo articolo le analizzeremo insieme, una per una.

Potenziamento Bonus

Dal 1° aprile e fino al 31 dicembre, è stato innalzato il tetto ISEE per poter chiedere gli aiuti previsti dal bonus sociale per luce e gas, passando così da 8.265€ a 12,000€ l’anno.

L’ampliamento della platea dei beneficiari del bonus sociale è sicuramente una delle misure più importanti in quanto si va a coinvolgere circa 5 milioni di famiglie – sottolinea Giuseppe.

A questo ampliamento si va a rinnovare il potenziamento anche per il secondo trimestre.

Ricordiamo come il bonus per disagio economico è una misura che è indipendentemente dalla crisi energetica in atto e punta a supportare le famiglie che si trovano in difficoltà economica attraverso uno sconto annuale suddiviso in 12 mensilità, erogate direttamente sulle bollette di luce e gas.

Credito d'imposta

Il focus principale della misura è senza dubbio sulle imprese, le più penalizzate da questa situazione di crisi in quanto esse hanno dovuto fare i conti con i maggiori costi di approvvigionamento per far fronte alla produzione. Sono diverse le imprese che hanno fermato la produzione in attesa di un rientro dei prezzi.

Nel frattempo arriva una misura davvero interessante per questa categoria: la possibilità di recuperare i costi sostenuti per i consumi di energia elettrica e gas attraverso il credito d’imposta.

In particolare sono quattro le categorie beneficiarie del credito d’imposta previsto dal decreto Anti Rincari:

  • contributo del 25% in favore alle imprese a forte consumo di energia elettrica;
  • contributo del 20% in favore delle imprese a forte consumo di gas naturale;
  • contributo del 12% a favore delle imprese dotate di contatori di energia elettrica con una potenza uguale o superiore ai 16,5kW di potenza;
  • contributo del 20% riconosciuto sotto forma di credito d’imposta dall’articolo 4 del DL n. 21/2022 alla generalità delle imprese, in relazione alla spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel secondo trimestre 2022.

 

La prerogativa per poter ottenere il relativo credito d’imposta è quella di aver sostenuto un aumento del costo del singolo kWh superiore al 30% rispetto al secondo trimestre del 2019. Inoltre i crediti riconosciuti alle imprese dovranno essere utilizzati in compensazione entro il 31 dicembre 2022, o in alternativa potranno essere ceduti interamente ad altri soggetti.

Prezzi e Maxi-profitti

Sul valore prezzo dell’energia elettrica e gas, l’Autorità ha annunciato che nel secondo trimestre ci sarà un ribasso del 10%, ma attenzione a non farsi confondere – spiega Giuseppe – perchè comunque questo ribasso tiene in considerazione i prezzi del trimestre precedente.

A Marzo c’è stato un importante picco e con tutta probabilità nei prossimi mesi si tornerà a parlare di aumenti.

All’interno della misura, inoltre, c’è anche la tassazione degli extra profitti di grandi aziende produttrici e venditrici di energia elettrica, come Enel ed ENI.

Il governo infatti ha stabilito che per sostenere economicamente le famiglie e le imprese in difficoltà di fronte ai rincari, è necessario prelevare una certa somma di denaro alle aziende che hanno accumulato profitti aggiuntivi, definiti appunti extraprofitti, proprio come conseguenza diretta degli aumenti.

Ancora si discute sul valore della percentuale. Inizialmente si era pensato ad una percentuale pari al 10% di tassazione, ma il dibattito è più che vivo.

Se confermata la percentuale del 10% il valore della misura ammonterebbe ad oltre 4 miliardi.

Conclude Giuseppe – misura giusta o ingiusta, non sta a me stabilirlo – però è chiaro che la penalizzazione colpirà gli imprenditori delle aziende che hanno fatto degli investimenti e oggi si vedono applicata una tassa rispetto al maggior guadagno.

Insomma, una misura forse popolare, che va sicuramente dettagliata meglio.

Guarda l'intervista a Giuseppe

Nell’intervista di mercoledì 13 aprile il CEO & Founder di Revoluce si è soffermato sui temi finora anticipati.

Puoi guardare l’intervista completa qui:

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