Blocco della fatturazione: cosa fare e come comportarsi

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Può capitare che le bollette non arrivino da parte del proprio fornitore, non perché il postino non le consegna, ma in quanto vi è un blocco della fatturazione. In questo articolo scendiamo nei dettagli del disservizio per capire cosa fare e come comportarsi.

Che cos'è il blocco della fatturazione

Il blocco della fatturazione è relativo alla mancata emissione delle bollette.

 Nonostante nel punto di fornitura sia attivo un contratto di fornitura per svariate problematiche, legate al fornitore, lo stesso non riesce ad emettere le fatture. 

Tipicamente questo disservizio si verifica quando si cambia fornitore o si cambia l’intestazione di un contratto (voltura), per degli errori nel sistema di fatturazione del fornitore.

Quindi, nonostante il contratto sia andato a buon fine e il conteggio dei consumi abbia preso inizio, il fornitore non riesce ad emettere le relative bollette. 

Così facendo si verificano un accumularsi di mesi di fatturazione, con relativi consumi, con la problematica di trovarsi con una bolletta di conguaglio.

Questo disservizio non ha una durata prestabilita tutto sta nelle capacità del fornitore di risolvere tempestivamente l’anomalia nel suo sistema.

Ma quindi cosa fare?

Blocco fatturazione, cosa fare?

Tendenzialmente quando si è davanti a questo disservizio, ma non solo, la prima cosa che si fa è quella di chiamare il servizio clienti e far notare la situazione, aprendo la segnalazione con l’operatore di turno.

Magari si tratta solamente di una bolletta e di conseguenza si sottovaluta il tutto.

Il semplice ritardo comincia a diventare un problema più evidente quando i mesi passano e i mesi di blocco si accumulano con la conseguente presa di consapevolezza di aspettarsi un conguaglio, con tutti i disagi annessi e connessi.

Il consiglio che ci teniamo a darvi è quello di non prendere sottogamba il problema ed intervenire con i giusti mezzi, fin dall’inizio, in modo da mettere subito del “pepe” alla situazione.

Difatti con le “misure formali” il fornitore avrà tutto l’interesse nel risolvere nel più breve tempo possibile la situazione onde evitare di dover essere richiamato dall’Autorità rischiando sanzioni o altro.

Cosa si intende per misure formali?

Misure formali

Definiamo “misure formali” una procedura ben definita per gestire al meglio la situazione e avere la meglio sul disservizio, limitando i danni e magari vedersi riconosciuto anche un rimborso per i disagi subiti.

Quando ci si trova dinanzi ad un disservizio, in ogni caso, la miglior soluzione che si può mettere in atto è quella di scrivere un reclamo al proprio fornitore e avere una spedizione che abbia una validità legale.

Per validità legale si intende una spedizione che sia tracciabile e quindi che confermi l’avvenuta ricezione da parte del fornitore.

Rientrano tra questi:

  • Fax;
  • Raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • PEC con avviso di consegna.

 

Con queste 3 modalità si ha la certezza che il fornitore abbia ricevuto il reclamo e pertanto, come previsto dalla legge, inizierà a decorrere un tempo massimo in cui lo stesso dovrà fornire una risposta, pena il riconoscimento di un rimborso nei confronti del proprio cliente.

Una volta fatto ciò parte un countdown di 40 giorni dove il fornitore deve fornire una risposta al reclamo. Trascorso tale termine senza aver ricevuto risposta o la stessa risposta non sia risultata soddisfacente per la risoluzione della problematica, si avrà la possibilità di proseguire ufficialmente nella risoluzione della stessa attraverso il servizio di conciliazione!

Il Tutor Conciliatore

Noi di Revoluce per evitare tutta questa trafila burocratica mettiamo a disposizione dei nostri clienti #revoluzionari un professionista esperto nella tutela energetica, ingaggiato da noi per controllare il nostro lavoro e per assicurarsi che ogni giorno facciamo tutto il possibile per tutelare i nostri clienti #revolucionari

Tramite il servizio di conciliazione sono molteplici i risultati ottenuti da parte dei consumatori, tuttavia ciò richiede anche del tempo.

Mediamente sono stati 57 i giorni tra l’avvio della pratica e la risoluzione. Ciò vuol dire che, come una conciliazione si è risolta al primo incontro e magari dopo solamente 20 giorni, per altre ce ne sono voluti 90 di giorni (3 mesi) prima di avere il verdetto definitivo.

Tutto questo, oltre a portare via del tempo, richiede anche un minimo di competenze per capire fin dove è possibile spingersi nel reclamare i propri diritti da consumatore e in alcuni casi può esserci necessità di delegare all’esterno e quindi avere ulteriori spese.

Abbiamo creato questo servizio proprio per far risparmiare ai nostri clienti tempo e denaro e allo stesso tempo permetterci di migliorare sempre!

Con il Tutor Conciliatore, prima di rivolgersi al conciliatore ARERA o di richiedere la consulenza di un legale, si può usufruire di questa consulenza gratuita e far analizzare il proprio caso.

Una volta compresa la situazione, Giovanni si accerterà che noi di Revoluce abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per aiutare i nostri #revoluzionari

Successivamente il Tutor Conciliatore metterà a disposizione, sia a te che al nostro Team, una breve relazione con le sue considerazioni sulla problematica e consigli su come possiamo risolverla, evidenziando tutte le informazioni sui tuoi diritti e modalità aggiuntive di reclamo.

Hai curiosità o domande?

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