Standby, quanto mi costi?

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Mito o realtà? Quella del costo dei dispositivi standby è una diatriba che va avanti da anni. Abbiamo voluto eseguire un test per vedere da vicino i costi dello standby all’interno di una casa!

Oggi la parola risparmio è all’ordine del giorno. 

Si cerca in tutti i modi di far quadrare i conti nel bilancio famigliare e cercare di ottimizzare quanto più possibile.

Del resto tra assicurazioni, abbonamenti pay-tv, bollette della luce, gas e del telefono rappresentano dei costi fissi mensili non indifferenti e la possibilità di ridurre di un po’ ogni singola voce potrebbe portare un gruzzoletto di risparmio alla fine dell’anno.

Negli anni sono state diverse le notizie che hanno messo il focus sull’assorbimento dei dispositivi in standby, facendo emergere il bisogno di utilizzare delle scarpette on/off per limitare i consumi all’interno della propria casa.

Senza ombra di dubbio una scelta condivisibile, anche per evitare eventuali sbalzi di tensione che potrebbero danneggiare i dispositivi elettronici, ma sarà vero che lo standby ha tutta questa incidenza sulle nostre bollette?

In questo articolo andremo ad approfondire tutti gli aspetti dei consumi legati allo standby dei dispositivi elettronici in casa e se è vero che dei piccoli accorgimenti in merito possano portare dei benefici economici in bolletta.

Senza di dubbio sarà così, in quanto lo standby ha una funzione elettrica pertanto consuma.

Ma a quanto ammonterà il consumo degli standby in casa? E a quali costi?

In un mercato libero, che per certi versi risulta aggressivo e poco chiaro per i consumatori finali, è meglio avere le idee chiare su tutto. 

La fantasia dei venditori non ha limiti, per cui diventa importante essere ben informati, anche sui propri consumi, evitando di effettuare delle scelte sbagliate, rischiando di compromettere il bilancio familiare.

Standby, quanto mi costi?

Tutte quelle lucine a led, che per un certo verso ci fanno da navigatore anche al buio, possono essere considerate il nemico numero 1 per il risparmio energetico in casa?

Quanto ci costa tenere in standby svariati dispositivi?

Con tutta probabilità sono domande che almeno una volta nella vita ci siamo fatti, per poi svanire subito dopo a causa di una risposta certa!

Molti pensano che quello del consumo dei dispositivi in standby sia solamente una leggenda, altri, nel dubbio, preferiscono ottimizzare tramite l’utilizzo di alcune scarpette ON/OFF.

Ma come stanno realmente le cose?

Abbiamo voluto condurre un test sul consumo in standby di diversi dispositivi all’interno della casa, in quanto abbiamo potuto notare che in rete ci sono diversi numeri ed analisi, tuttavia non ci sono riferimenti certi.

E siccome uno dei nostri obiettivi è quello di dare una corretta e sana informazione su tutto il mondo dell’energia elettrica e gas, ci siamo detti: perché non testare noi tutto ciò?

Ed eccoci qui con il nostro test!

Il test Revoluce

Attraverso un power meter certificato Intertek, gruppo che da oltre 130 anni verifica la qualità e la sicurezza di prodotti, processi e sistemi, abbiamo calcolato il consumo in modalità standby dei seguenti dispositivi:

  • Smart TV;
  • Stampante multifunzione;
  • Macchinetta del caffé Ariete;
  • Profumatore di ambienti;
  • Alimentatore PC portatile.

 

Sono più o meno dispositivi presenti in tutte le case. 

Precisiamo che non abbiamo misurato gli elettrodomestici più energivori come pompe di calore o scaldabagno, in quanto il loro utilizzo può risultare più o meno continuo.

Il test si è voluto basare esclusivamente su tutti quei dispositivi elettronici che spesso vengono lasciati pronti all’uso, come appunto quelli sopra. 

Solamente una misurazione non è stata fatta su un dispositivo standby, ovvero sul profumatore per ambienti. Perché l’abbiamo inserito?

Semplicemente perché, apparentemente può essere considerato un dispositivo innocuo per i consumi e di conseguenza siamo voluti scendere nel dettaglio.

Smart TV

Partiamo dallo standby di una smart TV, ovvero quella spioncina rossa che sta a indicare la modalità OFF. 

A prove fatte il consumo di questo LED registra un consumo di quasi 1 watt/l’ora, per la precisione 0,9 watt!

Ipotizzando uno standby di 15 ore al giorno, in un anno un singolo televisore arriva a consumare circa 5 kWh! 

Considerando un prezzo di 0,40€/kWh siamo ad appena 2€ all’anno per ogni TV lasciata in standby.

Quante ne abbiamo in casa?

Alimentatore

Gli alimentatori, o caricabatterie, sono da sempre stati oggetto di diatriba in merito al loro consumo “volante”. 

È per questo che abbiamo voluto misurare un eventuale loro consumo.

Considerando che il power meter utilizzato era dotato di una sensibilità alla prima cifra decimale, pertanto per il caricabatteria non siamo riusciti a rilevare nessun consumo. 

Cosa ben diversa per l’alimentatore di un PC portatile, la scatoletta nera per intenderci.

Seppur minimo, si è registrato un consumo di 0,1 watt all’ora.

In questo caso, seppur lasciando 24 ore su 24 una presa volante alimentata dalla rete, arriveremo a spendere qualche centesimo all’anno!

Stampante

La stampante può essere uno strumento presente sia nelle case che negli uffici. Il nostro test si è basato su una stampante multifunzione della Samsung.

Il dispositivo in standby ha registrato un consumo di quasi 2 watt, 1,9 per l’esattezza.

Se anche qui volessimo ipotizzare uno standby per 15 ore al giorno, ci ritroveremmo con circa 10kWh consumati all’anno, per una spesa complessiva di poco più di 4€, l’equivalente di una decina di fotocopie in bianco e nero.

Macchinetta del caffè

Come rinunciare ad un break quotidiano è farsi una bella tazza di caffè stile bar? 

Specialmente in periodo di smartworking o lockdown, dove ci si è dimenticati dei bar, chissà quante macchinette sono rimaste pronte all’uso per soddisfare l’irrefrenabile voglia di caffeina.

Bene, anche per la macchinetta del caffè si è registrato un minimo di consumo in modalità standby, per la precisione di un watt!

Se consideriamo uno standby di 20 ore al giorno, arriviamo ad un consumo annuo di 7kWh, l’equivalente di un caffè!

Profumatore di ambienti

Seppur il profumatore di ambiente non risulta un dispositivo da mantenere in standby, è comunque un dispositivo che ha il suo consumo, dettato dal suo utilizzo: ovvero profumare costantemente gli ambienti della nostra casa.

Il test ha portato a registrare un consumo fisso di 1,7 watt. Supponendo il suo funzionamento h24, in un anno ha un assorbimento di circa 15kWh, appena 6€ per profumare le proprie stanze!

Conclusione del test

Alla fine del nostro test possiamo considerare come lo standby può essere sicuramente un nemico per il risparmio energetico, lo sciupo di qualsiasi bene è senza ombra di dubbio una cosa che va evitata dov’è possibile.

Cosa ben diversa possiamo dire per il risparmio in termini economici, in quanto, tirando le somme e supponendo che in una casa possano esserci:

  • 3 TV, per un totale di 6€ l’anno di consumo standby;
  • Alimentatori/caricabatteria, seppur molteplici, il loro consumo è di pochi centesimi che non vanno ad intaccare la spesa annua;
  • Una macchinetta del caffè, mantenerla in standby tutto l’anno potrebbe arrivare a costare, circa, quanto due caffè al bar 2,80€.
  • La stampante incide di appena 4€ l’anno sul mantenimento in standby.
  • E infine i profumatori di ambiente, pur considerando di averne 3 in casa, arriviamo a 18€ l’anno per il loro funzionamento h24.

 

Il totale del risparmio economico che si andrebbe a generare dall’eliminazione dello standby ammonterebbe a poco più di 30€ l’anno. 

Tanto? Poco?

Volendo essere ancora più precisi raffrontiamo questo risultato con la spesa energetica annuale di una famiglia tipo, ovvero con un consumo di 2700kWh, che si aggira intorno ai 1.107€.

In virtù di ciò possiamo considerare che lo standby dei dispositivi elettrici all’interno di un’abitazione va a incidere intorno al 3% sulla propria spesa energetica.

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