Mancato riconoscimento del bonus luce e gas? Ecco cosa fare

no bonus energia

Con l’avvento del riconoscimento automatico del bonus, e contestuale caro bollette, sono diverse le segnalazioni dei consumatori in merito al mancato riconoscimento del bonus. In questo articolo spieghiamo cosa fare in caso di mancato riconoscimento.

Con la crisi energetica e il caro bollette il “bonus energia” è finito sulla bocca di tutti, anche di chi non conosceva questa misura, esistente già da diversi anni, per contrastare la povertà energetica.

Motivo per cui abbiamo voluto creare questo articolo, il quale vuole essere una mini-guida per comprendere i passi da fare qualora si abbia diritto al bonus ma lo stesso non venga riconosciuto in bolletta..

Prima di addentrarci sulle procedure da mettere in atto ricordiamo che ai fini dell’ottenimento del bonus bisogna fare richiesta, ogni anno, della certificazione ISEE e la stessa deve rientrare in questi paramentri:

  • indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro (potenziato a 15.000€ per tutto il 2023);
  • con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa), la soglia dell’indicatore ISEE sale a 20.000€;
  • o comunque essere titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

Successivamente all’ottenimento dell’ISEE il sistema impiega, di norma, circa 1 mese per:

  • individuare la fornitura diretta intestata ad uno dei componenti del nucleo familiare ISEE;
  • effettuare le previste verifiche di ammissibilità sulla fornitura;
  • trasmettere agli operatori competenti i dati necessari per erogare il bonus in bolletta agli aventi diritto.

Quindi una volta richiesto ed ottenuto l’ISEE, l’INPS trasmetterà i dati degli aventi diritto all’agevolazione all’Acquirente Unico, una Società Pubblica senza fini di lucro, a cui è affidato il compito di garantire la fornitura di energia elettrica ai clienti finali.

A sua volta l’Acquirente Unico caricherà i flussi dei beneficiari su un sistema, chiamato SII (Sistema Integrato Informativo).

Infine i distributori di zona riceveranno i dati attraverso questa piattaforma e a sua volta li trasmetteranno ai fornitori per il riconoscimento in bolletta.

Infine tale bonus dovrà essere applicato dagli operatori competenti nella prima fattura emessa successiva alla ricezione di tali dati.

Quindi per esempio:

  • ISEE ottenuto il 21 gennaio;
  • circa un mese passano per i controlli, quindi 21 febbraio/1 marzo;
  • Il bonus verrà applicato alle bollette emesse successivamente a tale data, salvo rallentamenti. 

Cosa fare se il bonus non viene applicato?

Il funzionamento appena descritto potrebbe risultare articolato e complesso, tuttavia essendo dei processi automatici non si dovrebbero verificare grandi difficoltà nel vedersi riconosciuto il bonus in bolletta.

Tuttavia può sempre capitare che l’erogazione del bonus non avvenga correttamente in bolletta. 

Vediamo quali possono essere i casi e cosa fare.

Il primo caso potrebbe essere quello di non aver richiesto, e soprattutto ottenuto, la DSU, ovvero la dichiarazione che certifichi il possesso o meno del requisito o magari lo stesso supera i requisiti minimi previsti dall’agevolazione.

Se viceversa, si è ottenuto l’ISEE, rientrando nelle soglie previste dalle legge, vediamo cosa occorre fare.

Seppur è vero che il fornitore è l’ultimo anello della catena, il quale riconosce il bonus in bolletta, non sempre la responsabilità di una mancata applicazione può ricadere su di lui.

Come abbiamo visto gli attori sono diversi e ad ogni passaggio può verificarsi un blocco, dando origine a qualche problema.

La prima cosa da fare è contattare il numero verde, gratuito, dello sportello del consumatore, il quale offre un servizio di smart help proprio in merito al bonus sociale.

Chiamando il Numero Verde 800.166.654 (gratuito sia da rete fissa che mobile, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, esclusi i festivi) si avrà la possibilità di ricevere assistenza in tempo reale e verificare lo status del bonus.

Difatti comunicando il codice fiscale dell’intestatario della fornitura lo sportello potrà individuare la pratica e comprendere a che punto si trovi, individuando la data di decorrenza del bonus, se fosse già disponibile. Viceversa si dovrà attendere la corretta trasmissione dei dati nella filiera vista nel capitolo precedente.

Qualora la data di decorrenza sia già passata, ma del bonus in bolletta non c’è nemmeno l’ombra, allora in questo caso, e solamente in questo caso, è opportuno effettuare la segnalazione al proprio fornitore, attraverso un reclamo.

Il reclamo in questo caso è fondamentale per far avviare una serie di controlli nella macchina burocratica con l’obiettivo di individuare il problema e procedere verso la risoluzione.

In questo modo potrai scoprire se effettivamente è il tuo fornitore a non voler riconoscere il bonus o se effettivamente lui stesso non lo abbia ancora ricevuto.

Quello che possiamo dirti innanzitutto per tranquillizzarti è che se avrai diritto al bonus lo avrai, non sfugge.

Difatti sussistono tutta una serie di obblighi da parte dei distributori e fornitore, i quali, ogni 2 mesi, devono presentare una rendicontazione relativa ai bonus sociali di energia elettrica e gas erogati nel trimestre precedente. 

Il post reclamo

Una volta inviato il reclamo al proprio fornitore lui avrà un tempo massimo di 40 giorni per risponderti  e darti un feedback rispetto a quanto contestato, ovvero il mancato riconoscimento del bonus.

In questo modo avrà modo di poter effettuare degli approfondimenti in merito a ciò che è stato segnalato, interpellando anche il distributore di zona per ulteriori verifiche.

Se non dovessi ricevere risposta, o la risposta ricevuta sia insoddisfacente, potrai nuovamente rivolgerti allo sportello del consumatore per scovare il problema del mancato riconoscimento.

Difatti andando su www.sportellodelconsumatore.it ed effettuando l’accesso tramite SPID avrai la possibilità di aprire una pratica per il mancato riconoscimento del bonus.

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In questo modo lo sportello si interfaccerà con il fornitore e il distributore per comprendere le motivazioni del mancato riconoscimento, arrivando fino allo sblocco dello stesso.

Con questa procedura entrambi gli attori avranno tempi ben precisi per fornire le risposte allo sportello, che se non  rispettare potranno essere avviati provvedimenti da parte dell’Autorità.

Per poter avviare la pratica sarà necessaria allegare tutta una serie di documenti:

  • documento di riconoscimento dell’intestatario della bolletta;
  • ultima bolletta ricevuta dove non c’è l’applicazione del bonus;
  • copia del reclamo e ricevuta di avvenuta consegna;
  • eventuale risposta fornitore dal fornitore;
  • copia della certificazione ISEE.

Una volta avviata tale procedura non ti resta che attendere le varie comunicazioni che intercorreranno tra lo sportello, fornitore e distributore fino all’esito di chiusura della pratica da parte dello sportello dove riceverai le informazioni richieste.

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