Fotovoltaico da balcone: una possibile soluzione contro il caro bollette

fotovoltaico da balcone

Il fotovoltaico si fa mini e approda anche nei balconi. Uno strumento con tanto potenziale per contrastare il caro bollette. Scopriamo di più in questo articolo.

Dal 2020 l’Autorità di regolazione anche dei mercati energetici – ARERA – ha semplificato l’utilizzo di rinnovabili “fai da te”.

Difatti sino ad oggi l’immagine di un impianto fotovoltaico era associata esclusivamente a tetti e terreni, con l’obiettivo di guadagnarci non solo attraverso il risparmio dell’energia prodotto e consumata, ma anche attraverso la remunerazione del servizio di scambio sul posto e dei vari conti energia che si sono susseguiti negli anni.

Grazie alla semplificazione piccoli e piccolissimi impianti alimentati da fonti rinnovabili, con una potenza non superiore agli 800 watt, possono essere utilizzare semplicemente attraverso la connessione di una spina, come accade per l’utilizzo di un frigorifero o di una lavatrice.

Il fotovoltaico Plug&Play

Tali impianti sono spesso chiamati con il termine inglese Plug&Play che vuol dire proprio “collega e utilizza” (plug = spina, play = utilizza).

Grazie alle dimensioni ridotte (lunghezza di 1,7 metri circa, larghezza di 1 metri circa, spessore di 3-4 cm circa con un peso di 20 kg circa) li rendono adatti alla posa su su balconi, terrazze, direttamente appesi sulle pareti esterne della propria abitazione o addirittura in giardino o sui muri di cinta.

Il requisito è sempre lo stesso: orientare il pannello il più possibile verso sud per ottimizzare la resa. A quel punto basterà collegare la presa per cominciare a produrre energia e poterla consumare, con un risparmio che in questo periodo potrebbe non essere indifferente.

Difatti la semplificazione prevede l’installazione libera, bypassando così tutta la trafila burocratica di autorizzazione e allacci alla rete, una potenza massima di 800 watt, con una produzione annua stimata che può arrivare fino a 800 kWh.

Il kit può essere acquistato anche su amazon e auto installato o in alternativa ci si può rivolgere ad azienda che si occupa di efficienza energetica!

Ovviamente, come per un impianto fotovoltaico di più grandi dimensioni, vige sempre la regola dell’esposizione: a sud ci sarà più produzione, al nord meno.

In questo caso non è prevista la convenzione con il GSE per lo scambio sul posto, quindi tutta l’energia prodotta ed immessa in rete non verrà remunerata.

La Comunicazione Unica al Distributore

L’unica comunicazione che è necessario effettuare è quella al distributore, informandolo della presenza di un impianto di produzione, ai fini di poter aggiornare la mappa e garantire semplice l’equilibrio e la sicurezza della rete.

Tali impianti, difatti, saranno censiti dalle imprese distributrici nei propri portali informatici e dal sistema GAUDÌ, ovvero il portale per la Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità.

Il distributore ha 10 giorni di tempo dal ricevimento della comunicazione per fare eventuali interventi di aggiornamento sul contatore o per comunicare l’iscrizione al sistema nazionale GAUDÌ.

Iniziative a sostegno delle rinnovabili

A livello nazionale, visto la situazione di crisi energetica e caro bollette, sono diverse le iniziative che stanno puntando a rendere sempre più autosufficienti i consumatori dal punto di vista energetico, attraverso l’utilizzo di pannelli plug&play, ma anche attraverso la costituzione di comunità energetiche.

Per esempio in provincia di Salerno, nel Comune di Montecorvino Pugliano, l’amministrazione comunale ha deciso di regalare a tutti i cittadini pannelli fotovoltaici da balcone.

Inizialmente avranno accesso al bando le famiglie con Isee di 24mila euro, poi allargheremo. Il nostro sogno è che possano riuscire a partecipare quasi tutti i cittadini”

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