Contatore manomesso, che fare?

Negli ultimi anni sono in aumento le denunce da parte degli enti di distribuzione per manomissione dei contatori, alle volte anche all’insaputa dei clienti finali. In questo articolo approfondiamo alcuni aspetti e capiamo come tutelarsi.

Se hai già letto la nostra Guida Completa ai Contatori, sicuramente avrai già notato come già 60 anni fa venissero messe in atto le prime truffe, da parte dei clienti finali, per consumare energia gratuitamente.

Nonostante sia passato più di mezzo secolo le cose non sono cambiate: l’unica evoluzione, in realtà, sta nelle strategie messe in atto per cercare di consumare energia elettrica senza pagare.

Se una volta si parlava di gettoni di ghiaccio, magneti o altro oggi si effettuano delle vere e proprie manomissioni.

Tuttavia può succedere che chi effettua la manomissione non ripristini il tutto prima di lasciare l’immobile, “agevolando” anche i futuri intestatari, ma rischiando di creare enormi disagi.

Purtroppo in questo caso verrebbe da dire “le manomissioni hanno le gambe corte”, a breve capirete perché.

Manomissione contatore, cosa succede?

La manomissione viene sempre accertata a seguito di verifiche da parte della società di distribuzione. Le stesse possono essere effettuate ad hoc o a seguito di un intervento per la sostituzione di un misuratore.

Il distributore che rileva la manomissione dovrà andare a verificare lo storico dell’utenza per capire quando sono cambiati i volumi di consumo, in modo che possa, orientativamente, accertare quando ha avuto inizio il prelievo irregolare di energia elettrica.

In questo caso verranno effettuati dei ricalcoli in base alla tipologia di manomissione rilevata.

Per esempio: con un cavo collegato direttamente alla rete si prenderà come possibile volume di consumo la sua capacità di portata.

Non sono stato io a manomettere il contatore. Cosa fare?

Come anticipato ad inizio articolo non sempre la manomissione è visibile ad occhio nudo, quindi può capitare che chi subentra in un nuovo appartamento, proceda nella riattivazione delle utenze essendo però completamente all’oscuro da possibili manomissioni.

Di conseguenza, quando la manomissione verrà accertata, avendo “beneficiato” del prelievo irregolare, di conseguenza verranno effettuati i ricalcoli anche a coloro che erano ignari di tutto, con annessi e connessi tutti i disagi del caso.

Nella peggiore delle ipotesi, potrebbe scattare anche un procedimento penale e il titolare del contatore potrebbe ricevere delle multe da parte dell’Agenzia delle Dogane per le imposte non versate grazie al prelievo irregolare.

Insomma, diciamo che è meglio evitare in tutti i modi queste situazioni.

Manomissione contatore, come tutelarsi?

Abbiamo visto cosa può accadere quando si è coinvolti nella manomissione di un contatore e pertanto prevenire diventa meglio che curare.

Il tema è molto delicato e visto le gravi conseguenze che ne potrebbero emergere, diventa fondamentale far verificare lo stato del contatore ancor prima di prendere possesso dell’immobile.

Così facendo si avrà modo di far sostenere le spese di verifica all’attuale proprietario, rimanendo estranei ai fatti.

In questi casi occorre effettuare la richiesta tramite il fornitore se il contatore risulta attivo, viceversa occorrerà contattare direttamente il distributore.

In ogni caso un tecnico della distribuzione effettuerà un sopralluogo, effettuerà dei test sul contatore e verifica che il contatore non presenti manomissioni, rilasciando apposito verbale.

Se dall’intervento non venissero riscontrate delle anomalie si dovrà sostenere il costo della verifica, viceversa verrà ripristinata la situazione di sicurezza senza costi per l’utente finale.

Svolgere questa verifica, come avrai avuto modo di leggere, diventa quasi obbligatorio se si vuole evitare di avere problemi in futuro.

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